Si fa un gran parlare ultimamente di vini naturali, ma cosa sono? Detti anche vini artigianali, si tratta di quei vini che vengono realizzati con la sola fermentazione del mosto, senza alcun ingrediente aggiunto. Non esiste al momento una legislazione o un disciplinare esaustivo per certificare l’appartenenza di una etichetta a questo settore, tuttavia si è creato negli anni un vasto movimento di produttori europeo.
I vini naturali sono quelli realizzati a partire dal massimo rispetto della vite e del suo frutto, lavorando con il minimo intervento, senza aggiungere o togliere nulla ai grappoli. Così facendo ogni bottiglia è espressione reale del terroir e ogni annata potrebbe essere differente, come lo è stato quasi certamente il clima.

Vini biologici, naturali e vini biodinamici
Facciamo chiarezza. Un vino biologico possiede una certificazione specifica che attesta che sul vigneto non sono stati utilizzati erbicidi o fungicidi per combattere i parassiti (sono permessi i solfiti di zolfo e di rame). Anche i concimi impiegati devono essere biologici.
Al contrario dei vini naturali, possono prevedere in cantina piccole quantità di altre materie (come lo zolfo per la conservazione) oltre alla produzione del mosto. Ancora differenti i vini biodinamici, che hanno alla base gli studi di Rudolf Steiner, teorico dell’agricoltura biodinamica. Assunto di base di questa teoria è che i prodotti chimici hanno da tempo rovinato il suolo, per cui obiettivo dell’agricoltore è quello di recuperare la sua energia e vitalità. Di conseguenza sono proibiti i prodotti chimici, mentre sono utilizzati preparati di origine animale e vegetale, come ad esempio le corna di mucca riempite di letame (che servono a ripopolare il terreno di microorganismi).

Vini naturali, la storia
La richiesta di vini naturali sembra essere già radicata ai primi del ‘900 del secolo scorso, quando i vignaioli francesi scioperavano richiedendo un vino che fosse esclusivamente prodotto dell’uva. Il 9 giugno del 1907 ben 600mila viticoltori si ritrovarono a Montpellier per protestare, portando alla realizzazione di una legge che limitava l’impiego di zucchero e acqua nel processo di vinificazione. Dagli anni ’80 in poi questa domanda è stata raccolta da numerose associazioni e presidi, come ad esempio Slow Food.

Vini naturali online
Esistono alcuni e-commerce di vino che hanno basato la loro offerta esclusivamente sui vini naturali, come anche altri shop online che presentano la categoria. Qui vogliamo presentarti due esempi di caparbietà e agricoltura, che ti invitiamo a scoprire.
Il primo porta il nome di Simone Menichetti, titolare dell’azienda agricola Terre Alte di Pietramala, un esperto viticoltore che ha abbandonato un lavoro remunerativo all’estero per tornare nella terra dove è cresciuto, il Mugello , e ripartire da lì. Prima coltivando le patate (così buone in quel territorio) e poi scegliendo di piantare un vitigno di Pinot nero in quota (880 metri sul livello del mare), realizzando vini che hanno conquistato esperti e pubblico.
Simone ha ristrutturato l’antica casa degli zii e insieme a loro, contadini dalla nascita, ha cominciato prima a coltivare patate, cereali e semi antichi, per poi dare ascolto alla sua vocazione, quella di vinaiolo. Così, mentre uno dei suoi zii scuoteva la testa guardandolo, sceglie di piantare 1200 viti in un piccolo campo, trattandolo con tutte le cure del mondo. Arriva la prima vinificazione e… butta via tutto. “Non era bevibile” ci ha raccontato. Ma dalla seconda fun un autentico trionfo del gusto.
Il secondo esempio è quello di David Landini, che recupera vigne abbandonate, spesso incontrando vitigni antichi e tradizionali, per poi vinificare prodotti emozionanti. Il viaggio di Landò, così si chiama il suo progetto, è composto di stazioni, ogni stazione un vino e a ogni bottiglia o bicchiere un sapore integro, sincero, avvolgente e ammaliante.